ANATOMIA DI BASE

L’analisi della struttura anatomica dell’organismo in ogni sua parte è definita come Anatomia: Com’è fatto

l’osservazione dei meccanismi di funzionamento delle singole parti è definita come Fisiologia: Come funziona  

Cosa accade quando ci si allontana dal modello di riferimento è definita come Patologia: Qualcosa non funziona 

ANATOMIA 

FISIOLOGIA 

PATOLOGIA 

Analisi dettagliata delle singole strutture costituenti il corpo in esame e della relazione fisica esistente tra loro. 

Studio dei meccanismi di funzionamento delle strutture anatomiche singolarmente o nell’insieme. 

conseguenze delle malformazioni o del malfunzionamento delle strutture analizzate: studio dei malfunzionamenti e come evitarli o curarli. 

CELLULA 

E’ la più piccola struttura a essere classificabile come vivente (definizione ormai accettata all’unanimità). La cellula è l’unità morfologico-funzionale degli organismi viventi 

 

TESSUTI 

Un insieme di cellule, strutturalmente simili, associate per funzione, in biologia sono definite Tessuto. Costituiscono un livello superiore di organizzazione cellulare, deputato a svolgere un ruolo determinante all’interno di un organismo 

Esistono quattro tipi fondamentali di tessuti presenti in tutti gli animali, compreso l’uomo che a loro volta si differenziano in numerosi sotto-tipi. 

TESSUTI FONDAMENTALI 

EPITETIALE 

CONNETTIVO 

MUSCOLARE 

NERVOSO 

Costituisce il rivestimento di tutte le superfici esterne ed interne del corpo, dei vasi sanguigni, e che forma le ghiandole. 

Come suggerisce il nome, la funzione primaria di questo tessuto è quella di connettere, sia strutturalmente che funzionalmente, i tessuti e gli organi. Il tessuto connettivo si differenzia in numerosi sotto-tipi. 

Tra questi ci sono. 

 

TESSUTO  

OSSEO 
 

TESSUTO CARTILAGINEO 
 

TESSUTO  

ADIPOSO 

Il tessuto muscolare permette il movimento dell’organismo e la contrazione involontaria di diversi organi o apparati. Esso si divide in tre sotto-tipi: 

 

TESSUTO 

MUSCOLARE 

LISCIO SONO INVOLONTARI OVVERO LA LORO CONTRAZIONE NON VIENE INFLUENZATA DA ATTIVITÀ NERVOSE VOLONTARIE.  

 

TESSUTO 

MUSCOLARE STRIATO SONO VOLONTARI, OVVERO LA LORO CONTRAZIONE È REGOLATA DA ATTIVITÀ CEREBRALE VOLONTARIA 

 

TESSUTO 

MUSCOLARE 

CARDIACO PUR ESSENDO STRIATO LA CONTRAZIONE DI QUESTO MUSCOLO NON VIENE INFLUENZATA DA ATTIVITÀ NERVOSE VOLONTARIE. 

Organizzato in Sistema Nervoso Centrale (SNC), che comprende encefalo e midollo spinale, e in Sistema Nervoso Periferico (SNP), formato dai gangli e dai nervi spinali ed encefalici, è costituito da tessuto nervoso che ha la funzione di ricevere, elaborare e trasmettere gli impulsi. 

 

 

ORGANI 

Gli organi sono associazioni di tessuti diversi che svolgono funzioni tra loro integrate. Rappresentano parti spazialmente e morfologicamente definite nel corpo, formano delle unità di lavoro specializzate e presentano rapporti, struttura e funzioni caratteristiche 

ORGANI CAVI 

ORGANI PIENI 

 Hanno forma a sacco (o tubulare) e sono costituiti da una parete che delimita una cavità interna che può contenere materiale solido liquido e gassoso. 

Es.: Cuore, Stomaco, Intestino, ecc

Sono avvolti sempre da capsula fibrosa, mancano di una cavità principale, con i tessuti organizzati in strutture compatte e ben resistenti. 

Es.: Fegato, Reni, Pancreas, ecc 

 

APPARATI E SISTEMI 

Gli organi corporei risultano raggruppabili, sulla base della loro funzione, in sistemi o apparati, nei quali essi collaborano a funzioni più generali. 

APPARATI 

SISTEMI 

Sono un insieme di organi che collaborano a uno scopo comune ed omogenei per funzione e struttura, spesso anche per derivazione embriologica. 

Es.: Apparato Cardio Circolatorio, Apparato Respiratorio, Apparato Digerente. 

 

Sono un raggruppamento di organi che collaborano a uno scopo comune e diversi sia per funzione sia per struttura, e spesso anche per origine embriologica. 

Es.: Sistema Scheletrico Osseo, Sistema Nervoso, Sistema Muscolare

 

ANATOMIA SISTEMA RESPIRATORIO 

E’ costituito dalle vie aeree superiori formate da naso, cavità nasali, seni paranasali, faringe e laringe e dalle vie aeree inferiori a loro volta costituite da, trachea, bronchi, bronchioli e alveoli polmonari e dai polmoni. Si tratta di una serie di condotti che riscaldano, filtrano umidificano l’aria in ingresso fino ai sacchi alveolari dove avvengono gli scambi gassosi.  

Per ossigenare il sangue, il sistema respiratorio “lavora” in associazione con il Sistema  Circolatorio, tale associazione è definita: Apparato Cardio Circolatorio 

VIE AEREE SUPERIORI 

NASO E CAVITA’ NASALI: Il naso è la via d’ingresso fisiologica dell’aria, è sostenuto dalle ossa (ossa nasali e setto nasale mediano) e dalle cartilagini nasali molto elastiche, internamente è rivestito da mucosa riccamente vascolarizzata che riscalda ed umidifica l’aria introdotta. Le cavità nasali più interne sono dilatazioni dotate di ripiegature (cornetti nasali o turbinati) rivestite di mucosa che umidifica e riscalda ulteriormente l’aria, inoltre, nella parte superiore presentano la mucosa olfattoria, intensamente innervata, specializzata nella percezione del senso dell’olfatto 

 

I SENI PARANASALI: sono cavità naturali situate nello spessore delle ossa del viso. Hanno una struttura a forma di tasca o di valle queste cavità sono piene d’aria (spazi pneumatici)  

I seni paranasali comunicano direttamente con le cavità nasali, sono rivestiti da mucosa respiratoria, la stessa che tappezza le fosse nasali, e in tutto se ne distinguono 4 paia: 

seni frontali: coppia di cavità aeree di piccole dimensioni situate nell’osso frontale, sopra le orbite; 

seni mascellari: seni paranasali situati, uno per lato, nello spessore osseo superiore della mascella omolaterale, Rappresentano gli spazi aerei più ampi tra i vari seni paranasali  

seni etmoidali e seni sfenoidali: comprendono tutte le cellette etmoidali e sfenoidali, intese come cavità pneumatiche scavate rispettivamente nello spessore dell’osso etmoide e dello sfenoide. 

 

 

FARINGE: regione comune all’apparato digerente, infatti è il condotto muscolo-membranoso, situato in fondo alla bocca, che mette in collegamento le cavità orale e nasale con la laringe e l’esofago 

Dalla parete laterale della rinofaringe (a livello della conca nasale inferiore) si dipana la TROMBA DI EUSTACHIO che collega la parete anteriore dell’orecchio medio alla faringe. 

Ha sia elementi ossei che cartilaginei. Negli adulti, la tromba di Eustachio ha una lunghezza fra i 35 e i 45 mm e presenta un diametro variabile, ovvero è più ampia all’apertura faringea e alla cavità timpanica e più stretta all’istmo, un restringimento presente nella parte centrale dove la parte ossea trapassa nella parte cartilaginea.  

La sezione ossea comprende un terzo della sua lunghezza totale. Inizia dalla parete anteriore della cavità timpanica, si restringe e termina alla connessione delle porzioni squamose e della rocca petrosa dell’osso temporale. Il margine irregolare che ciò crea consente l’attacco della sezione cartilaginea della tromba di Eustachio. 

La sezione cartilaginea della tromba di Eustachio è formata da una piastra triangolare di fibrocartilagine. L’apice di questo triangolo è attaccato all’estremità mediale della sezione ossea della tromba di Eustachio e la base del triangolo è direttamente sotto la mucosa della rinofaringe.  

LARINGE Nella laringe troviamo la struttura dell’epiglottide, alla quale è ancorata la lingua, fondamentale nel meccanismo della deglutizione, e l’organo della fonazione, rappresentato dalle corde vocali. regola il passaggio dell’aria dentro e fuori la trachea. E’ l’ultimo tratto delle vie aeree superiori, la laringe è un complesso di diverse cartilagini, le quali sono tenute insieme da una serie di legamenti membrane e muscoli. 

 

VIE AEREE INFERIORI 

TRACHEA: condotto flessibile, ma resistente, che dalla laringe scende nella cavità toracica. È sostenuta da anelli cartilaginei, aperti posteriormente, che la mantengono pervia impedendone il collassamento in caso di incoscienza. È rivestita internamente da epitelio mucoso ciliato che trattiene le impurità e le rimuove. È lunga circa 10/11 cm.  ha lo scopo di veicolare l’aria dall’esterno verso i polmoni durante l’inspirazione e in senso opposto durante l’espirazione, congiunge la laringe ai bronchi. Superiormente origina della cartilagine cricoidea della laringe, mentre nella parte inferiore termina con una biforcazione da cui nascono i due bronchi primari 

 

BRONCHI E BRONCHIOLI: dalla biforcazione della trachea iniziano i due rami bronchiali principali, strutturalmente simili alla trachea, che successivamente iniziano a ramificarsi dicotomicamente, creando l’albero bronchiale (bronchi secondari, bronchi terziari, piccoli bronchi, bronchioli, bronchioli terminali). La porzione bronchiale immersa nel polmone perde via via gli anelli cartilaginei. i bronchi sono essenzialmente deputati al trasporto dell’aria dall’ambiente esterno alle unità funzionali dei polmoni, gli alveoli, nei quali avviene lo scambio gassoso 

 

ALVEOLI POLMONARI: sono preposti allo scambio di gas respiratori tra il sangue e l’atmosfera.  sono considerati l’unità funzionale del polmone, cioè le più piccole strutture in grado di svolgere tutte le funzioni cui è preposto. Si trovano al termine dei bronchioli terminali, sottili, ma dotati di muscolatura liscia, iniziano i sacchi alveolari costituiti da gruppi di alveoli connessi tramite il dotto alveolare al bronchiolo terminale. Ogni alveolo polmonare è circondato da una rete capillare intimamente adesa alla parete stessa dell’alveolo, parete sottile epiteliale monostratificata che consentirà gli scambi gassosi 

 

POLMONI 

Sono formati dall’albero bronchiale, dai sacchi alveolari e dai vasi sanguigni connessi. Si trovano nella cavità toracica ai lati del cuore ed hanno la capacità di espandersi e rilassarsi seguendo ai movimenti della gabbia toracica e del diaframma. 

Il polmone destro – più pesante (600 g) – è diviso da profonde scissure in tre lobi (superiore, medio ed inferiore), mentre quello sinistro – meno voluminoso (500 g)- ne possiede soltanto due (un lobo superiore ed uno inferiore). 

I polmoni sono costituiti da un tessuto spugnoso ed elastico, che ben si adatta alle variazioni di volume indotte dai movimenti respiratori. Sono circondati da due foglietti pleurici (pleure: viscerale aderente al polmone e parietale aderente alla cassa toracica) separati dalla cavità pleurica piena di liquido pleurico che lubrifica i foglietti impedendone la lacerazione durante il movimento 

 

VOLUMI RESPIRATORI POLMONARI 

VOLUME DI VENTILAZIONE CORRENTE (VV) 

Quantità d’aria che viene mobilizzata in ciascun atto respiratorio non forzato e a riposo(300-500 ml) 

VOLUME DI RISERVA INSPIRATORIO (VRI) 

Quantità massima di aria che, dopo un’inspirazione normale, può essere ancora introdotta nei polmoni con una inspirazione forzata (2000-3000 ml). 

VOLUME DI RISERVA ESPIRATORIO (VRE) 

Quantità massima di aria che, dopo un’espirazione normale, può essere ancora espulsa grazie ad una espirazione forzata (1200-1500 ml). 

VOLUME RESIDUO O DI COLLASSO (VR) 

E’ l’aria che resta nei polmoni anche a seguito di un’espirazione forzata (1200 ml). Un suo aumento è segno di iperdistensione polmonare da broncocostrizione o di enfisema polmonare. È una grandezza molto importante in medicina legale, in quanto l’assenza di questa aria residua è indice di morte per soffocamento. 

SPAZIO MORTO  BRONCO TRACHEALE (SP) 

E’ occupato durante l’espirazione da aria viziata e durante l’inspirazione da aria atmosferica 

 

ANATOMIA SISTEMA CIRCOLATORIO 

Il Sistema Circolatorio, Cardiovascolare o Cardiocircolatorio è formato da organi cavi ed è l’insieme degli organi deputati al trasporto di fluidi diversi – come il sangue e, in un’accezione più generale, la linfa – che hanno il compito primario di apportare alle cellule dell’organismo gli elementi necessari al loro sostentamento. Il cuore è l’organo propulsore del sangue e costituisce l’elemento centrale dell’apparato, che comprende anche i vasi sanguigni arterie, vene, capillari e i vasi linfatici 

Per ossigenare il sangue, Sistema Circolatorio, il “lavora” in associazione con il Sistema Respiratorio tale associazione è definita: Apparato Cardio Circolatorio 

CUORE 

Posto al centro della cavità toracica tra i due polmoni dietro lo sterno e le cartilagini costali che lo proteggono a mo’ di scudo, È un muscolo particolare, infatti è di tipo striato, ma involontario. Ha due compiti fondamentali: la struttura muscolare pompa il sangue in tutti gli organi attraverso le arterie, mentre il tessuto specifico di conduzione, dà origine al battito cardiaco.  Il muscolo cardiaco (miocardio), permette al cuore di contrarsi, aspirando sangue dalla periferia e pompandolo nuovamente in circolo. 
Internamente, il cuore è rivestito da una membrana sierosa, definita endocardio. Esternamente, il cuore è contenuto in un sacco membranoso definita pericardio, che costituisce lo spazio entro il quale il cuore è libero di contrarsi, senza dover dare luogo ad attriti con le strutture circostanti. Le cellule del pericardio secernono un liquido che ha il compito di lubrificare le superfici per evitare tali attriti. E’ diviso in quattro aree: due aree atriali (atrio destro e atrio sinistro) e due aree ventricolari (ventricolo destro e ventricolo sinistro).  

Queste quattro cavità, sono appaiate funzionalmente a due a due. Ogni paio di cavità è costituito da un atrio, a parete sottile e posto superiormente, e un ventricolo, a parete più spessa e posto inferiormente, collegati tramite un orificio atrio-ventricolare provvisto di una valvola cardiaca. Le due paia di cavità sono separate da un setto cardiaco. L’atrio e il ventricolo destro sono in continuità tra loro formando il cuore destro (che pompa il sangue venoso, povero di ossigeno), così come comunicano le due cavità sinistre, formando il cuore sinistro (che pompa il sangue arterioso, ossigenato). Ogni atrio comunica con il corrispondente ventricolo attraverso l’orifizio atrioventricolare che è fornito di una valvola cuspidata 

Gli orifizi che mettono in comunicazione le cavità ventricolari con i vasi efferenti sono anch’essi protetti da valvole che impediscono il reflusso: valvola semilunare polmonare nel ventricolo destro per l’arteria polmonare, valvola semilunare aortica nel ventricolo sinistro per l’aorta 

IL VENTRICOLO DI DESTRA trae origine dall’arteria polmonare, ed è separato da questa attraverso la valvola polmonare (costituita da tre lembi connettivali).  

IL VENTRICOLO DI SINISTRA è separato dall’aorta attraverso la valvola aortica, la quale presenta una morfologia del tutto sovrapponibile alla valvola polmonare. 
Queste due valvole consentono al sangue di fluire dal ventricolo al vaso sanguigno (arteria polmonare e aorta), senza che questo possa cambiare direzione. 

L’ATRIO DESTRO riceve sangue dalla periferia tramite due vene: la vena cava superiore e la vena cava inferiore. Questo sangue, detto venoso, è povero di ossigeno e raggiunge il muscolo cardiaco proprio per riossigenersi.  

L’ATRIO SINISTRO riceve sangue arterioso (ricco di ossigeno) dalle quattro vene polmonari, cosicché, lo stesso sangue possa essere riversato in circolo e assolvere le proprie funzioni: riossigenare e dare nutrimento ai vari tessuti. 

Il cuore, si contrae in risposta ad uno stimolo elettrico, tale impulso si forma in modo autonomo, in una struttura chiamata nodo seno-atriale, da dove l’impulso elettrico raggiunge il nodo atrio-ventricolare. 

Il sangue venoso dall’atrio destro scende nel ventricolo destro, e qui, tramite l’arteria polmonare, porta il sangue a ciascuno dei due polmoni.  

Tramite le vene polmonari il sangue appena ossigenato viene trasportano   al cuore e torna nell’atrio sinistro.  

ARTERIE 

Sono canali membranosi circolari, adibiti al trasporto di sangue dal cuore verso tutti i tessuti dell’organismo; allontanandosi da esso danno origine a rami che diminuiscono via via di diametro, fino a sfociare nelle reti capillari. Sono strutture dinamiche, capaci di contrarsi e dilatarsi in risposta ai bisogni dell’organismo. 

Possono essere classificate in funzione al tipo di sangue trasportato: 

ARTERIE SISTEMICHE, sono i vasi sanguigni deputati al trasporto di sangue ossigenato dal cuore al resto del corpo,  

ARTERIE POLMONARI, sono adibite al trasporto di sangue deossigenato dal cuore ai polmoni; di conseguenza le vene polmonari, al contrario delle sistemiche, trasportano sangue ricco di ossigeno 

Possono essere classificate in relazione alle dimensioni: 

GRANDI ARTERIE O ARTERIE ELASTICHE: con un diametro che supera i 7mm, con una grossa luce ed una parete particolarmente elastica, necessaria per smorzare le forti pressioni conferite al sangue da parte del cuore. Sono definite anche arterie di conduzione, es.: l’aorta ed i suoi rami principali, e le arterie polmonari 

ARTERIE DI MEDIO CALIBRO O ARTERIE MUSCOLARI: con un diametro compreso tra i 2,5 ed i 7 mm, una grossa luce ed una parete forte ma non troppo elastica; offrono una bassa resistenza al flusso sanguigno. Sono considerate arterie di distribuzione, es.: le arterie coronarie e quelle renali 

ARTERIE DI PICCOLO CALIBRO O ARTERIOLE: sono ricche di tessuto muscolare, presentano una piccola luce ed una parete spessa e contrattile, grazie alla quale regolano e controllano la resistenza del flusso nel letto capillare. Sono governate da una ricca innervazione di fibre simpatiche e da diversi fattori locali. Le arteriole rappresentano le estreme ramificazioni dell’albero arterioso e si continuano nei capillari. 

Le dimensioni e l’elasticità delle arterie decrescono progressivamente dall’aorta verso la periferia, Anche pressione e velocità del sangue diminuiscono in relazione alla distanza dal cuore. Sono possibili quindi graduali passaggi da un tipo di arteria all’altro che danno origine anche arterie di tipo misto, che presentano cioè caratteristiche intermedie tra le differenti tipologie di arterie 

Tutte le arterie trasportano sangue ricco di ossigeno. Fa eccezione l’arteria polmonare, che veicola il sangue deossigenato ai polmoni  

VENE 

Sono vasi sanguigni che conducono il sangue verso il cuore. La maggior parte delle vene trasporta il sangue privo di ossigeno (o meglio, con una concentrazione minore di ossigeno) dai tessuti al cuore, ad eccezione delle vene polmonari e delle vene ombelicali. 

Tutte le vene quindi, ad eccezione di quelle polmonari, trasportano sangue deossigenato e ricco di anidride carbonica. Procedendo dalla periferia al cuore, il flusso ematico confluisce in vasi di dimensioni via via maggiori, fino a riversarsi nelle vene cave dirette all’atrio destro del cuore, dove si riversa anche il sangue refluo dal circolo coronarico 

Le vene possono essere classificate in: 

VENE SUPERFICIALI: sono quelle più vicine alla superficie del corpo e non sono accoppiate alle arterie. 

VENE PROFONDE: si trovano più lontane dalla superficie corporea e sono accoppiate alle arterie. 

VENE PERFORANTI: collegano le vene superficiali a quelle profonde, e di solito si trovano negli arti inferiori 

VENE POLMONARI: rilasciano sangue ossigenato dai polmoni al cuore. 

VENE SISTEMICHE drenano i tessuti del corpo e trasportano il sangue deossigenato al cuore. 

La maggior parte delle vene è dotata di valvole a “nido di rondine”” che hanno la funzione di impedire il reflusso del sangue nella direzione opposta.  

DIFFERENZA TRA VENE E ARTERIE 

La differenza sostanziale tra vene e arterie è la direzione di flusso: fuori dal cuore per le arterie, verso il cuore per le vene, non il contenuto di ossigeno del sangue trasportato. 

Le vene hanno una struttura per lo più simile a quella delle arterie, le arterie hanno pareti più robuste ed elastiche perché devono sopportare la forte pressione del sangue. Inoltre la grande differenza è che le vene possiedono delle valvole dette “a nido di rondine” che impediscono al sangue di rifluire (tornare indietro) per effetto della forza di gravità. 

Le vene di tutti i distretti presentano una componente prevalentemente elastica della parete. 

Le vene possono avere la medesima distribuzione delle arterie, decorrendo parallelamente a queste, come negli arti, oppure avere un’arborizzazione propria e differente, come nel fegato e nel cervello. 

CAPILLARI 

 I capillari sono i più piccoli vasi sanguigni e linfatici, e fanno parte del sistema della microcircolazione sanguigna. Misurano dai 5 ai 10 micrometri (μm), e sono composti da un unico strato di cellule caratteristiche che consentono loro di effettuare gli scambi gassosi e di nutrienti tra il sangue e i tessuti. I capillari linfatici si connettono ai vasi linfatici più grandi per drenare la linfa raccolta nel microcircolo. Mentre in tutti gli altri vasi sanguigni (arterie e arteriole, vene e venule) il sangue è solo di passaggio, nei capillari funzionalmente avvengono tutti gli scambi metabolici e respiratori tra il sangue e il liquido intercellulareche garantiscono ai tessuti il rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive (mediante i capillari derivanti dalle arterie) e, allo stesso tempo, l’allontanamento delle sostanze di rifiuto (mediante i capillari derivanti dalle vene). La funzione dei capillari è resa possibile dalle loro particolari caratteristiche strutturali: a differenza delle arterie e delle vene, infatti, le loro pareti sono costituite da un singolo strato di cellule endoteliali appiattite, grazie al quale risultano molto permeabili. 

Il capillare è capace di nutrire tessuto per un raggio di 1mm. Tanto più una cellula o un tessuto è metabolicamente attivo, più saranno presenti capillari a fornire nutrienti e portare via i prodotti di scarto. Il numero di capillari in un tessuto dipende anche dalla massa del tessuto stesso. 

È possibile classificare i capillari a seconda della loro struttura: 

CONTINUI: presentano cellule endoteliali connesse l’una all’altra e una lamina basale continua. Sono presenti nei muscoli, nel tessuto nervoso, nel connettivo 

FENESTRATI: permettono scambi rapidi tra i capillari e i tessuti circostanti Questa tipologia di capillari ha la lamina basale continua e si trova principalmente nell’intestino, nel pancreas e nelle ghiandole endocrine con alcune eccezioni come l’ipofisi e il surrrene 

SINUSOIDI: hanno cellule epiteliali separate da ampi spazi, si trovano principalmente nel fegato, midollo osseo, nella milza e in altri organi linfatici. 

SANGUE 

È un tessuto fluido  ha colore rosso (quello più chiaro è arterioso, quello più scuro venoso: dal rubino al rosso violaceo a seconda della quantità di ossigeno legato all’emoglobina) Assolve numerose funzioni essenziali, in primo luogo il trasporto di ossigeno e nutrienti alle cellule dell’organismo e la parallela rimozione da esse di anidride carbonica ed altri metaboliti 

È composto da cellule specializzate e da una matrice extracellulare liquida, detta plasma, che gli conferisce le caratteristiche di fluido non newtoniano, possiede una densità di 1,041-1,062 g/cm³. 

Negli esseri umani costituisce circa il 7,7% del peso corporeo. Nel maschio adulto il sangue è formato per il 55% da una parte liquida (valori indicativi per un maschio adulto sano), detta plasma, e per il 45% da una parte corpuscolata, costituita dagli elementi figurati, cioè cellule o frammenti di cellule. 

Nella donna la parte liquida è rappresentata al 60% e la parte corpuscolata al 40%. La percentuale corrispondente alla parte corpuscolata è detta ematocrito ed è legata, in condizioni normali, al numero e al volume dei globuli rossi (eritrociti) circolanti, che occupano circa il 99% dell’ematocrito. 

Il Sangue è composto quindi da: 

PLASMA: è un liquido di colore giallo chiaro costituito per il 90% da acqua, per il 10% da sostanze organiche e sali disciolti. Ha un peso specifico inferiore a quello del sangue. 

GLOBULI ROSSI o ERITROCITI: la loro funzione principale è il trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso i tessuti e di una parte dell’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni, che provvedono all’espulsione del gas all’esterno del corpo. Nei globuli rossi è presente l’emoglobina per i quali svolge la funzione vitale di trasporto dell’ossigeno molecolare da un compartimento ad alta concentrazione di O2, il sangue arterioso, ai tessuti. Ogni globulo rosso ne contiene 300.000.000 molecole, per cui ogni globulo rosso può portare 1,2 miliardi di molecole d’ossigeno per volta (e 2,1168 x 1019 molecole d’ossigeno in totale). L’emoglobina ed il suo sale rappresentano circa il 30% della cellula. 

GLOBULI BIANCHI o LEUCOCITI: hanno la funzione principale di neutralizzare gli effetti degli agenti patogeni (microrganismi come virus, batteri, miceti, parassiti e corpi estranei penetrati nell’organismo) che oltrepassate le barriere anatomiche dell’immunità innata (costituite principalmente dalla cute e dalle mucose) sono riconosciuti e aggrediti dai leucociti. Hanno alcune importantissime caratteristiche funzionali, tra le quali quella della motilità. Tali cellule, infatti, oltre che essere trasportate passivamente nel torrente circolatorio, sono in grado di sviluppare una locomozione attiva, utilizzando alcune proteine del citoscheletro. I leucociti, inoltre, sono estremamente deformabili: questa proprietà ne permette la fuoriuscita dai vasi sanguigni. 

La fuoriuscita dei leucociti dai vasi si verifica nelle sedi dell’organismo dove è richiesta la loro azione ed è mediata da un insieme di stimoli di natura chimica 

PIASTRINE o TROMBOCITI: la loro funzione è mediare il processo di emostasi (arrestare il sanguinamento, ovvero di trattenere il sangue in un vaso danneggiato, e al contempo di mantenere il sangue fluido in condizioni fisiologiche) e di coagulazione delle ferite. Come anche gli altri elementi figurati del sangue, le piastrine vengono prodotte dal midollo rosso delle ossa, hanno una vita media limitata e poi verranno distrutte nella milza. Un millimetro cubo di sangue ne contiene in media 300.000. 

Le piastrine, come anche i globuli rossi, sono dei corpuscoli “usa e getta” perché si logorano molto in fretta e, terminato il loro compito, vengono distrutte. 

 

 

 

ANATOMIA SISTEMA UDITIVO 

Suddivisibile in tre compartimenti:  

ORECCHIO ESTERNO i cui elementi principali sono: il padiglione auricolare, il condotto uditivo esterno e la superficie laterale del timpano. 

ORECCHIO MEDIO i cui elementi principali sono: il timpano, i tre ossicini, la tromba di Eustachio, la finestra ovale e la finestra rotonda. 

ORECCHIO INTERNO. i cui elementi principali sono: la coclea e l’apparato vestibolare. 

L’orecchio è formato da varie porzioni di natura cartilaginea, ossa, muscoli, nervi, vasi sanguigni, ghiandole sebacee e ghiandole ceruminose.  

Orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno possiedono, ciascuno, una propria rete di vasi arteriosi, la quale fornisce loro il sangue ossigenato necessario alla sopravvivenza dei diversi elementi anatomici costituenti. 
 

ORECCHIO ESTERNO 

Le parti che lo costituiscono sono:  

PADIGLIONE AURICOLARE: è una struttura prevalentemente cartilagine è la componente dell’orecchio visibile a occhio nudo ai lati della testa. 

CONDOTTO UDITIVO ESTERNO (o MEATO ACUSTICO ESTERNO). Lungo tra i 2,5 e i 4 centimetri e ricoperto di pelle, è il canale che, con una caratteristica curva a S, va dal padiglione auricolare (precisamente dalla conca) al timpano. 
Il tratto iniziale del condotto uditivo esterno è di natura cartilaginea, mentre il suo tratto finale è di natura ossea. 

FACCIA ESTERNA DEL TIMPANO. È la faccia che guarda in direzione dell’apertura del condotto uditivo esterno. 

Sull’orecchio esterno trovano posto diversi muscoli e legamenti, i muscoli dell’orecchio esterno umano sono strutture quasi del tutto irrilevanti dal punto di vista funzionale, mentre i legamenti hanno un ruolo di una certa rilevanza. 

ORECCHIO MEDIO 

E’ compreso tra l’orecchio esterno e l’orecchio interno. Le sue principali parti costituenti sono:  

MEMBRANA TIMPANICA o TIMPANO Situato al termine del condotto uditivo esterno e subito prima della cavità timpanica, è una sottile membrana di forma ovale e trasparente, che ha il compito di trasmettere le vibrazioni sonore, penetrate attraverso l’orecchio esterno, alla catena dei tre ossicini. 
La membrana timpanica è suddivisibile in due regioni: la cosiddetta pars flaccida e la cosiddetta pars tensa

CAVITÀ TIMPANICA o CASSA TIMPANICA, è una zona cava, la cavità timpanica è un incavo osseo appartenente all’osso temporale del cranio. 
Nella cavità timpanica prendono posto i tre ossicini dell’orecchio medio, ossia: il martello, l’incudine e la staffa
Situati in modo da tale da poter comunicare tra loro, martello, incudine e staffa hanno l’importante funzione di ricevere le vibrazioni sonore dal timpano, amplificarle e trasmetterle all’orecchio interno, quello che ha rapporti diretti con il timpano e riceve per primo le vibrazioni sonore è il martello. Nel martello, il punto di contatto con il timpano è in una regione nota come manubrio del martello
Nel loro insieme, i tre ossicini prendono anche il nome di “catena degli ossicini 

TROMBA DI EUSTACHIO o TUBE DI ESUSTACHIO è il condotto che mette in comunicazione la cavità timpanica con la faringe e le cosiddette cellule d’aria della mastoide (o cellule mastoidee). 
La tromba di Eustachio garantisce la giusta pressione a livello del timpano e impedire ai normali rumori corporei (quelli per esempio derivanti dalla respirazione o dalle deglutizioni) di andare a sbattere direttamente sul timpano 

FINESTRA OVALE E FINESTRA ROTONDA. Sono due membrane molto simili al timpano, situate al confine tra orecchio medio e orecchio interno. 
Il compito della finestra ovale e della finestra rotonda è trasmettere le vibrazioni sonore dalla staffa a un liquido particolare – l’endolinfa - presente all’interno delle due strutture principali dell’orecchio interno, ossia: l’apparato vestibolare e la coclea. Nello specifico: la finestra ovale interagisce con l’endolinfa dell’apparato vestibolare, mentre la finestra rotonda interagisce con l’endolinfa della coclea. 
Per quanto concerne la posizione delle membrane in questione, la finestra ovale risiede sopra la finestra rotonda. 

ORECCHIO INTERNO 

La componente più profonda dell’orecchio. Situate in una cavità dell’osso temporale, il cui nome è labirinto osseo, le parti che costituiscono l’orecchio interno sono: 

APPARATO VESTIBOLARE: struttura specificatamente deputata al controllo dell’equilibrio, consta di due elementi: 

IL VESTIBOLO: comprende due vescicole caratteristiche: una superiore, chiamata utricolo, e una inferiore, denominata sacculo. L’utricolo possiede forma allungata, è strettamente connesso alle ampolle dei canali semicircolari e comunica con la staffa, attraverso la finestra ovale. Il sacculo, invece, ha forma sferica ed è strettamente connesso alla coclea. 
I CANALI SEMICIRCOLARI, sono tre condotti ricurvi, che prendono posto sopra il vestibolo, rappresentando in questo modo la parte superiore dell’intero apparato vestibolare. Alla base di ciascun canale semicircolare c’è una piccola dilatazione, che prende il nome di ampolla
L’orientamento dei canali semicircolari è particolare; ogni canale, infatti, forma un angolo retto con ciascuno degli altri due. 
All’interno di vestibolo e canali semicircolari, dispersi nell’endolinfa, ci sono i cosiddetti otoliti (cristalli di carbonato di calcio) e degli elementi cellulari particolari, forniti di ciglia (cellule ciliate). 
Insieme all’endolinfa, gli otoliti e le cellule ciliate di vestibolo e canali semicircolari giocano un ruolo centrale nei meccanismi di regolazione dell’equilibrio. 

COCLEA O CHIOCCIOLA: è la struttura dell’orecchio specificatamente deputata alla percezione dei suoni, all’interno della coclea, sono riconoscibili tre camere, il cui nome è: scala vestibolare, dotto cocleare e scala timpanica. 
Il dotto cocleare, contiene un elemento fondamentale per il processo di percezione uditiva: il cosiddetto organo del Corti. L’organo del Corti è un insieme di cellule ciliate molto particolari, deputate all’interazione con l’endolinfa.