FAQ NUOTO
Indica il grado di confidenza personale con l’acqua ovvero: la capacità di “sentire l’acqua”, la percezione corretta dei propri movimenti e della propria posizione anche in acqua
La rigidità indica un aumento eccessivo del tono muscolare statico è un modo in cui si manifesta la paura dell’acqua e potrebbe essere amplificata da eccessive richieste dell’istruttore.
L’Ambientamento è quella fase dell’apprendimento che serve al superamento della paura dell’acqua
Per salto o caduta si intende qualsiasi modo di saltare o lasciarsi cadere in acqua ma non con la testa.
Tuffarsi significa entrare in acqua di testa
Partenza – Stacco – Volo – Entrata in acqua -Scivolamento subacqueo – Recupero della superficie
Bisogna spingere l’acqua indietro per andare in avanti.
Vuol dire l’intero movimento delle braccia nel nuoto, si suddivide in due fasi.
L’intero movimento si suddivide in due fasi: La fase subacquea (o fase propulsiva) La fase aerea (recupero o riporto) Insieme costituiscono un ciclo di bracciata
La respirazione è laterale: si respira ruotando la testa di lato.
Seguono un movimento alternato e ciclico senza interruzioni: quando un arto è in fase ascendente, l’altro è in fase discendente, la fase propulsiva è quella discendente, quando si spinge col dorso del piede.
Nel dorso si evita il problema respirazione e la coordinazione è meno complessa di altre nuotate, nel contempo è anche vero che la posizione supina può creare insicurezza inoltre non si vede dove si va.
La fase propulsiva è quella ascendente.
È una nuotata di salvamento, può essere utilizzata per andare sott’acqua (con qualche variante) è una nuotata di sopravvivenza.
Gli arti inferiori esclusivamente propulsivi, contribuiscono fino al 60% della propulsione.
La bracciata dello stile delfino in cinque fasi quali l’appoggio/presa, la trazione, la spinta, l’apertura e il recupero.
Per ogni bracciata si effettuano due gambate, una in fase di appoggio, e una in fase di spinta avanzata.